Thursday, March 30, 2006

La mafia secondo me

Cosa è la mafia? Chi è la mafia?
Il popolo siciliano è sempre stato un popolo saggio: è riuscito a dare un nome a qualcosa di intangibile, di fluido e impalpabile, di “sotterraneo”… e si sa, quando si da un nome a qualcosa lo si possiede in parte, entra pienamente nella coscienza e diventa un pezzo della nostra vita. Il riconoscimento è il primo passo fondamentale: la mafia è un Nome!
Detto questo, a cosa corrisponde questo nome?
Vi siete mai guardati intorno? Nella vostra vita quotidiana dico. Non conoscete nessuno che ha trovato lavoro perché qualcun altro lo ha aiutato , lo ha presentato ad un amico di un amico, al parente della moglie della zia ecc…
Certamente sì! E questo, come dare i nome a qualcosa, è il primo passo verso la mafia: creare debiti di onore. Se si riflette su questo, ben presto ci si accorge che tutto intorno a noi ha qualcosa di Mafioso nella sua natura: il sindaco che fa fare manutenzione solo nel quartiere bene della città, la strada di campagna che aggira un terreno che “non poteva essere espropriato”, il conoscente che ha appena la licenza media e fa un lavoro per cui bisogna almeno essere diplomati, il dipendente del comune che passa la giornata a chiacchierare, bere caffè e fumare anziché sbrigare le pratiche senza venir mai ripreso da nessuno, lo scavo archeologico che viene aperto e mai più richiuso perché “quei soldi servono ad altro”…
E questo solo per parlare del cosiddetto mondo del “lavoro”. Perché, se guardiamo l’Università cambia qualcosa? Mai sentito parlare di professoresse di cartografia in un insegnamento di geografia che, però, guarda caso, sono laureate in filosofia! Niente di male se sapessero fare il loro mestiere… peccato che pensano che una isoipsa sia la linea che congiunge punti posti alla stessa altitudine ma non alla stessa quota media sul livello del mare… come se tra le due cose ci fosse una differenza… “e non permetterti di contraddire perchè i professori non si contraddicono, sei un presuntuoso se lo fai…”
“ma, professoressa, sul libro che lei ci ha detto di studiare è scritto così…”
“non importa ciò che è scritto sul libro, i libri sbagliano sai! Tu devi imparare ciò che ti dico io!”
E poi, se vuoi fare una tesi studiando una situazione in Turchia non puoi perché i fondi, che per legge esistono, sono stati assegnati “al consiglio degli studenti”. Fin qui, dovrebbe essere un vantaggio per gli studenti ma… “Tu sei schierato con qualche associazione studentesca?” “No, sono solo uno studente paga le tasse in questa Università…” “mi dispiace, se non sei appoggiato da nessuno non puoi…” “ma io sono uno studente e voi siete il consiglio degli studenti, non delle associazioni studentesche…” “non importa, abbiamo in programma di fare una vacanza Studio a Cuba con la nostra associazione… e quelli dell’altra associazione invece hanno organizzato un mega-concerto…questi soldi per la tua ricerca proprio non possiamo darteli…” “ma, ragazzi, vi rendete conto? L’Università dovrebbe privilegiare la ricerca e…” “Cosa dici?...scusami, devo proprio lasciarti, ho un impegno importantissimo, ho un appuntamento con il rettore…”

Già, perché la mafia siamo noi, che rimaniamo in silenzio e non diciamo niente di fronte a queste cose. La Mafia è un nome ed i siciliani sono stati geniali nell’inventarlo, hanno dato un volto a qualcosa, adesso possono riconoscerla e, volendo, combatterla!
Come lo chiamereste voi un politico che fa una legge per evitare di finire in galera liberando da questo “onere” tutti coloro che, come lui, hanno rubato soldi e dignità a noi cittadini per anni… non mafioso, non è mica Siciliano, vediamo un po… ecco… chiamiamolo…
È questo il problema, non ha nome questa cosa, come facciamo a combatterla?
E se da domani mattina in televisione parlassero solo di Golf e tutte le notizie non inerenti al golf non venissero passate? Finireste per pensare che tutto il mondo ha cominciato a giocare a Golf… allora “è giusto che cominci a farlo anch’io, sarei un diverso se non lo facessi!”
Sai che bel mondo? Solo palle, buche e mazze dalla mattina alla sera… un gran sbattimento!
E se domani invece, accendendo la TV parlassero solo di un quarto del mondo, solo un quarto di ciò che accade ed è … solo quel quarto che aggrada chi gestisce e amministra la TV, gli economisti ed i politici (peggio ancora se le due categorie coincidono). La nostra percezione del mondo sarebbe meno che dimezzata, sarebbe un quarto del reale, il quarto che interessa a qualcun altro che ha deciso al posto nostro cosa è importante e cosa no.

E invece: se da domani l’informazione ce la facessimo noi? Se la smettessimo di dar retta ai giornalisti giornalai e la smettessimo di parlare di “uomini e donne” o di “Amici” e parlassimo dell’ultimo film che abbiamo visto al cinema…
E se la smettessimo di restare in silenzio sperando che arrivi l’uomo risolutore del centro sinistra a cancellare tutti i mali?
E se domani, a lavoro o all’Università, andassimo dal nostro capo o dal professore e gli dicessimo ciò che pensiamo?
E se, salendo sul ventesimo treno in ritardo di 1 ora in un mese decidessimo “tutti” di non pagare il biglietto per un mese fino a recuperare tutti i soldi che abbiamo speso per un servizio mai ricevuto?
E se agissimo invece di parlare e lamentarci?
Forse la smetteremmo tutti di essere mafiosi, perché è questo quello che siamo finché rimaniamo in silenzio: la Mafia non è solo chi uccide e comanda, è anche chi rimane a guardare senza dire niente. Anzi, è soprattutto chi rimane in silenzio a guardare

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